Investigazioni socio-aziendali e commerciali

Le indagini socio-aziendali e commerciali sono volte alla tutela, anche in sede giudiziaria, delle attività aziendali e, più in generale, di ogni attività commerciale, ma possono altresì essere un mezzo di tutela anche per il lavoratore. Diversi sono i casi in cui risulta utile e necessario l’intervento dell’investigatore.

Richieste dal titolare d’azienda o da enti pubblici e privati

Azioni illecite da parte del lavoratore

Raccogliere elementi di prova nei casi di infedeltà professionale, assenteismo, falsa malattia, utilizzo improprio della legge 104, responsabilità di ammanchi contabili e/o inventariali, comportamenti lesivi nei confronti dei colleghi.

Concorrenza sleale

Indagare su eventuali attività di illegittima appropriazione, da parte di un’attività commerciale, dello spazio di mercato e/o della clientela di un’attività concorrente, analoga pertanto per tipologia di prodotti e/o servizi, e per ambito territoriale.

Antifrode

Individuare e contrastare le attività illecite o fraudolente che danneggiano le aziende o anche i privati cittadini, come le truffe, le frodi assicurative, le frodi fiscali, lo spionaggio industriale e commerciale.

Tutela del patrimonio scientifico e tecnologico e anticontraffazione

Indagare su eventuali violazioni di prodotti, marchi e brevetti, e sulle contraffazioni. Queste investigazioni possono essere richieste sia per motivi di sicurezza e tutela, sia per motivi legali, al fine di denunciare e perseguire i responsabili degli atti illeciti e richiedere un eventuale risarcimento del danno.

Verifica dell’affidabilità di un candidato a una posizione lavorativa e/o del suo curriculum vitae

Raccogliere informazioni in ambito sociale, nella fase precedente o successiva a un’assunzione, sull’affidabilità e trasparenza di un soggetto, talvolta verificando, se necessario, se siano presenti pendenze a suo carico in ambito penale; inoltre possono rivelarsi utili e necessarie anche le investigazioni tese a controllare la veridicità e la completezza delle informazioni fornite in fase di candidatura a una posizione lavorativa, come per esempio il curriculum vitae, i titoli di studio, le esperienze lavorative, le competenze, le referenze, i certificati e le attestazioni. Queste investigazioni possono essere richieste sia per motivi di selezione e valutazione, al fine di evitare assunzioni di persone non realmente o adeguatamente qualificate, sia per motivi legali, laddove fosse necessario promuovere un licenziamento proprio a causa di dichiarazioni mendaci o false documentazioni prodotte in fase di assunzione.

Richieste dal lavoratore

Il lavoratore può affidarsi a un investigatore privato per tutelarsi, ovvero per raccogliere prove nei casi in cui subisca qualsivoglia forma di trattamento ingiusto da parte dei colleghi o del datore di lavoro.

Mobbing

Con questo termine, entrato ormai da diverso tempo nel linguaggio comune, si indica l’insieme di atti o comportamenti vessatori, protratti nel tempo, posti in essere nei confronti di un lavoratore da parte dei colleghi o del datore di lavoro, caratterizzati da un intento di persecuzione ed emarginazione finalizzato all’obiettivo primario di escludere la vittima dal gruppo.

Citiamo alcuni esempi di tali comportamenti vessatori e persecutori: il lavoratore vittima di mobbing potrebbe ritrovarsi a essere isolato all’interno dell’ambiente lavorativo, venendo per esempio relegato in una sede o in una postazione particolarmente scomoda o venendo escluso da riunioni, progetti, comunicazioni aziendali, corsi di aggiornamento e altre attività; potrebbe divenire bersaglio di battute, pettegolezzi, insulti e comportamenti ostili di vario genere, così come ritrovarsi al centro di una vera e propria campagna diffamatoria portata avanti nei suoi riguardi; potrebbe vedersi improvvisamente sottrarre mansioni sino a quel momento ricoperte oppure essere assegnato a mansioni inferiori e dequalificanti, o ancora, all’opposto, trovarsi a dover gestire da solo carichi di lavoro intollerabili; potrebbe trovarsi esposto a più intense e assillanti forme di controllo da parte del datore di lavoro, per esempio durante lo svolgimento delle proprie attività o in occasione di assenze per malattia; potrebbe vedersi privare di determinati benefit aziendali sino a quel momento goduti o vedersi rifiutare sistematicamente permessi, ferie e altre richieste; nei casi più estremi, potrebbe essere licenziato senza alcuna motivazione; talvolta, potrebbe addirittura divenire bersaglio di violenze anche sul piano fisico.

Abusi, ingiustizie e discriminazioni

Qualunque forma di mobbing rappresenta già di per sé un abuso, un’ingiustizia e una discriminazione. Tuttavia, all’interno di queste categorie, rientrano più espressamente specifici comportamenti lesivi nei confronti del lavoratore. La legge, infatti, tutela espressamente quest’ultimo da ogni forma di discriminazione diretta o indiretta, basata su genere, razza, origine etnica, religione, convinzioni personali, disabilità, età, orientamento sessuale, adesione ad associazioni sindacali, svolgimento di attività sindacali, partecipazione a scioperi. 

Con particolare riferimento alle discriminazioni di genere, la legge tutela il lavoratore da:

  • trattamenti meno favorevoli riconducibili allo stato di gravidanza, maternità e paternità (anche adottive) e all’esercizio dei relativi diritti;
  • molestie, definite come comportamenti indesiderati – che possono avere anche una caratteristica connotazione sessuale (cosiddette molestie sessuali) – ed espressi in forma fisica, verbale e non verbale, che hanno come effetto la violazione della dignità di una lavoratrice o di un lavoratore e l’instaurazione di un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante o offensivo;
  • licenziamento per causa di matrimonio che prevedano la risoluzione del rapporto di lavoro delle lavoratrici proprio in conseguenza del matrimonio.

In tutti i casi elencati e in casi analoghi non espressamente evidenziati, l’intervento dell’investigatore privato può essere determinante al fine di aiutare il lavoratore a raccogliere le prove che dimostrino gli atti illeciti subiti, prove che saranno necessarie e potenzialmente indispensabili nel corso dell’azione giudiziaria che il lavoratore potrebbe promuovere al fine di tutelarsi.

Per svolgere queste indagini, l’investigatore privato, insieme o oltre alle tecniche e procedure già descritte nella sezione “Investigazioni Private”, può utilizzare strumenti aggiuntivi, quali le verifiche di eventuali frodi e contraffazioni, la consultazione di banche dati o di pubblici servizi, la verifica del casellario giudiziale. Anche in questo caso, ogni elemento di prova deve essere raccolto nel rispetto della legge e della privacy.