Richieste dal privato cittadino o dai legali rappresentanti, le perizie grafiche sono finalizzate all’accertamento dell’autenticità di ogni genere di manoscritto (testamenti, firme, assegni, altri scritti), e pertanto mirate quasi sempre alla tutela di un proprio diritto in sede giudiziaria. A tal fine, sono necessarie l’analisi e la comparazione del documento in verifica con altri documenti del presunto autore. I testi da analizzare, ovvero sia quelli in verifica che quelli comparativi, devono possibilmente essere in originale e non in copie fotostatiche, e per quanto riguarda i testi comparativi, sarebbe opportuna una varietà che, oltre a includere testi il più possibile coevi al manoscritto in esame, includa anche testi appartenenti a diversi momenti storici, così da poter valutare altresì le naturali modifiche del movimento scrittorio del presunto autore.
Si sottolinea l’importanza che potrebbe avere un parere preventivo del perito (espresso verbalmente o tramite una relazione sintetica), in fase preprocessuale o comunque in tutti i casi in cui la consulenza preventiva possa servire a una migliore valutazione dell’iter da intraprendere; un parere pro veritate, nell’interesse del cliente stesso, può infatti rivelarsi un’importante occasione per verificare la fondatezza dei propri dubbi o delle proprie certezze.
Le perizie grafologiche vengono svolte nel rispetto dei protocolli scientifici utilizzati anche dalle Forze dell’Ordine e, in particolare, dalla Sezione di Grafica dei RIS. Ciononostante, è corretto sottolineare che le conclusioni di una perizia grafologica – nonostante le procedure scientifiche e rigorose da essa applicate – si esprimono sempre in termini probabilistici e mai di assoluta certezza, anche nei casi in cui lo spazio per i dubbi sia praticamente nullo.